Ognuno ha almeno un segreto legato al luogo in cui vive. I segreti sono diversi: alcuni sono di più, altri meno nascosti. Alcuni li condividiamo con altre persone, mentre altri rimangono nascosti per sempre.
Gli Isolani hanno condiviso alcuni dei loro con voi. Possiamo chiamarli segreti o le loro esperienze, forse i loro momenti preferiti che li fanno amare vivere in questa città.
Scopri i segreti degli Isolani
Il segreto della Chiesa di San Mauro
17 anni fa, il parroco Janez Kobal ha assunto il ministero delle parrocchie di Isola e Corte d’Isola. Circa 250 anni fa, la parrocchia era assistita da ben 12 sacerdoti, il che testimonia l'importanza della Chiesa in quel periodo.
Il patrimonio sacro d’Isola è ricchissimo. Uno degli edifici più pittoreschi nell’area è sicuramente la chiesa di San Mauro che si trova sul punto più alto della zona che nel passato era un’isola e conferisce alla cittadina la sua caratteristica silhouette. Sul sito della pittoresca chiesa odierna con una facciata di colore bianco-arancio, nel XIV secolo sorgeva una piccola chiesa, che ha subito molte trasformazioni architettoniche nel corso della storia. La Chiesa di San Mauro fu costruita tra il 1547 e il 1553. Quell'anno fu anche dedicata a San Mauro, il patrono della chiesa. Si dice che San Mauro abbia salvato la città dall'occupazione dei genovesi nel 1380. Successivamente, la chiesa è stata restaurata e ricostruita più volte.
“La chiesa è stata costruita in stile rinascimentale. Durante la ricostruzione venne imitato lo stile della Repubblica di Venezia. Gli abitanti di Isola a quel tempo scelsero i migliori architetti e pittori veneziani per la ristrutturazione. Quindi non c'è bisogno di andare a Venezia. Vieni a Isola e vedrai un pezzo di Venezia qui!
Il parroco ci ha confidato un aneddoto che ulteriormente consolida la ricchezza artistica presente nella chiesa. All’interno si trova un dipinto con il motivo della carità di San Lorenzo. Fu realizzato dagli allievi dell'importante pittore veneziano Bernardo Strozzi, considerato il principale fondatore dello stile barocco veneziano. Anni fa, visitando la chiesa, un grande appassionato d'arte e, a quanto pare, anche un collezionista, voleva acquistare il dipinto per una cifra vertiginosa. Tuttavia, il parroco declinò l’offerta e il dipinto tutt’oggi contribuisce alla ricchezza del patrimonio sacro di Isola.
Ne vuoi sapere di più? Guarda il video.
Janez Kobal
Sostituì la canna da pesca con le reti
Quando Davor afferrò una canna da pesca nei suoi anni di rugiada, nacque la prima simpatia tra lui e il mare. Inizialmente, è stato impegnato nella pesca professionale e durante questo periodo ha partecipato a otto campionati del mondo, da cui ha vinto quattro medaglie. In seguito ha scambiato la canna da pesca con le reti da pesca e la simpatia è diventata un vero amore che dura ed è allo stesso tempo il suo stile di vita.
"La magia di Isola è nell’autentico contatto con il mare, che viene preservato solo da una manciata di individui attraverso la pesca. Tra loro sono anch’io. Vado a pesca da 30 anni, mi piace il mare e lo adoro sinceramente. Non è facile, ma il mare è giusto e generoso per coloro che hanno la volontà e la perseveranza. "
Davor Ivkovič
Sapete dove si nasconde Bela Izolanka?
L'autunno è il periodo più bello dell'anno per le passeggiate tra i vigneti. Le uve sono già raccolte e le viti attirano attenzione, risplendendo in diverse sfumature del colore del sole. Nell'entroterra di Isola, sui colli Savrini, che possono essere ammirati dalla città d'Isola, troverete molti sentieri escursionistici che vi faranno sentire di essersi trovati in una fiaba autunnale. In questa zona ci sono anche molti olivicoltori e viticoltori.
I vitigni più diffusi in Istria sono la Malvasia e il Refosco. Anche Tilen Praprotnik dei Vini Steras produce principalmente queste due varietà. Tilen crede fermamente che il clima e l’ambiente influenzino la qualità dell'uva e di conseguenza il sapore del vino. È anche un appassionato ricercatore e collezionista di antiche varietà istriane. Proprio come alcune persone collezionano distintivi, lui colleziona vecchie viti. Coltiva oltre 10 varietà istriane, da cui produce vini bianchi e rossi. Il nome Steras, che in sloveno significa “dai terrazzi”, riflette il carattere del vigneto, piantato principalmente sui terrazzamenti creati nel corso dei millenni. Coltivazione a terrazza vuol dire che il vigneto si trova su una collina. Così, la vigna è più vicina al sole e produce uva, da cui viene prodotto il prezioso liquido, frutto del duro lavoro e dell’amore sacrificale. Sui terrazzamenti, accanto a uno dei suoi vigneti, Tilen ha trovato un’antica varietà speciale a lui molto cara: Bela Izolanka (Isolana bianca). È orgoglioso a poter farla rivivere dall’oblio. Dicono che la Bela Izolanka sia una delle quattro varietà più importanti coltivate in Istria nella prima metà del XX secolo.
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Tilen Praprotnik
Sapori d’estate in un vasetto
Gli abitanti dei posti costieri viviamo in armonia con il mare e suoi doni. Qui si coltiva il sale, mantenendo ancora vivo il metodo tradizionale della sua produzione. Il sale così coltivato è una vera delizia per i buongustai e la conservazione delle abitudini del raccoglimento del sale ci ricorda l'importanza del patrimonio culturale. Il sale nell'Istria slovena si coltiva nelle saline di Sicciole e Strugnano. Per la coltivazione si usano strumenti tradizionali: raschietti di legno. Il sale viene raccolto a mano e trasportato in carretti.
La famiglia Kolman di Isola coltiva anche l'amore per il raccoglimento tradizionale del sale, per i sapori istriani nonché per le spezie che crescono lungo la costa Adriatica. Nella loro azienda Fina Isolana, preparano miscele di sale di Pirano con ed erbe naturali, raccolte a mano lungo nell'Adriatico. La loro storia nasce dallo stile di vita della gente del posto nel passato. “Dopo lunghe giornate di lavoro, la nostra famiglia si riuniva a tavola. Con un po’ di cibo e con tanto amore, siamo cresciuti”, ci ha raccontato Mitja Kolman, che gestisce l’azienda. Crede che l’essenziale nella vita sia godersi buoni cibi e bevande in buona compagnia. L’idea di preparare miscele di sale ed erbe aromatiche è nata proprio da questo pensiero: così il cibo condiviso con gli amici sarà ancora più buono. Come diceva la nonna di Mitja: “Mangiare, bere e amarsi – questa è la vita!” Siamo d’accordo?
Scopri la storia di questa piccola azienda familiare e il segreto, custodito con cura in un vasetto.
Mitja Kolman
»Penso sempre e solo alla fotografia«
Alan Bučar Vukšić è un giovane fotografo. Le sue bellissime fotografie con motivi di Isola d'Istria riempiono anche il profilo Instagram di Visit Izola. Alan ha iniziato a scattare foto dopo un infortunio al ginocchio. È sempre stato un atleta – calciatore. Dopo l’infortunio ha iniziato a pedalare come parte della riabilitazione. Così, durante le sue imprese ciclistiche, ha notato i punti panoramici di Isola e la bellissima natura istriana. Tirò il telefono dalla tasca e iniziò a scattare le foto… Presto comprò anche una macchina fotografica, ma all’inizio non la usava e continuava a scattare le foto con il telefonino. Quando è andato in vacanza alle Isole Canarie con sua madre, ha iniziato a scattare fotografie con la sua macchina fotografica. Da allora sono inseparabili! Alan porta la sua macchina fotografica ovunque ed è sempre alla ricerca di diversi punti panoramici nella natura che ci circonda. “Scatto le fotto letteralmente ogni giorno” ci ha detto il giovane Isolano.
Quale pensi sia il suo punto preferito per le avventure fotografiche? Scoprilo nel video qui sotto!
Alan Bučar Vukšić, fotografo
Tradizione tramandata di generazione in generazione
“Non dobbiamo dimenticarla, la nostra lingua”
Sapevate che in campagna, a breve distanza dalla citta di Isola, la conversazione è molto diversa? Nell’entroterra dell’Istria slovena si parla il dialetto istriano, che spesso anche gli abitanti dei posti vicini non capiscono bene. Ci sono due sottodialetti tipici: il dialetto di Rižana e quello delle colline di Šavrini. Entrambi si basano sulle caratteristiche dei dialetti della Bassa Carniola e del Litorale – non esprimono il duale (numero grammaticale che si usa in lingua slovena in aggiunta al singolare e al plurale), ma hanno un vocabolario simile con numerosi prestiti romanzeschi e una singola quantità di vocali accentate. L’origine carniolana del dialetto dei Colli Šavrini è evidente nel suono» ẹ «. Il dialetto si basa su una miscela di elementi di sloveno, croato e serbo come conseguenza degli insediamenti uscocchi dell’Istria nei secoli XVI e XVII.
La lingua dei Šavrini è diffusa anche a Corte d’Isola – il più grande insediamento nella campagna di Isola. Non c’è mai un momento di noia a Corte d’Isola e nei villaggi circostanti; varie società culturali e la gente del posto tramandano con cura la tradizione del luogo di generazione in generazione. Qui le diverse generazioni sono interconnesse e la vita si svolge prevalentemente all’aperto – nella natura, tra le vie e le piazze del paese. L’anima autentica dell’entroterra si sente nel prossimo video, dove vi sveliamo il dialetto di Corte d’isola, ovvero “la nostra lingua”.
Nevijo Škrlič e i giovani di Corte d’Isola